Monastero Orsoleo

Orsoleo

L’Abbazia di Santa Maria d’Orsoleo è un convento risalente al 1474. Questo sorge in cima a una collina, in passato immersa in un fittissimo bosco, a circa 4 km dal centro del paese. Fu, un tempo, oltre che un luogo sacro abitato da monaci, anche un centro di cultura famoso nel circondario e luogo di accoglienza sempre aperto ai pellegrini, come recita la frase posta su una porta “Foris non mansit peregrinus, ostium hoc viatori patuit instauratum” (il pellegrino non rimase mai fuori; questo uscio fu aperto sempre al viandante che vi bussò).

Il complesso, destinato ai Frati Minori Osservanti, fu edificato nel 1474 da Eligio II della Marra, principe di Stigliano e conte di Aliano, ampliando una precedente Cappella del XII secolo. E una delle leggende che circondano le origini del luogo vuole che la costruzione sia nata come ringraziamento di Eligio per il sostegno e il coraggio che la Madonna gli avrebbe infuso per affrontare e uccidere il drago che infestava le zone circostanti.

A un’epoca precedente, invece, intorno al 1200, si ritiene risalga l’antica statua lignea della Madonna di Orsoleo che ancora oggi viene venerata e si festeggia ogni anno l’8 settembre. Della chiesa che la ospita, annessa al complesso e riccamente decorata, è particolarmente degno di nota il coro ligneo dietro l’altare maggiore, che fra le figure scolpite presenta anche una Madonna col Bambino seduta tra rami di un albero e con ai piedi un orso e un leone.
Varie aggiunte fatte negli anni migliorarono la struttura rendendola sempre più ricca. Tanto che il complesso, al quale non mancarono mai mezzi anche grazie a generose donazioni, era corredato a suo tempo da una biblioteca, una farmacia, un mulino, un forno, una nevera (una ghiacciaia), un frantoio e due cisterne. Gli ambienti furono inoltre arricchiti da un ciclo di affreschi del pittore lucano Giovanni Todisco di Abriola raffiguranti episodi della vita dei santi e di Cristo, come l’Adorazione dei Magi, dove è riportata la firma del pittore, oltre a scene del Trionfo della Morte e della Fede.

La vicina Torre Molfese, posta lungo la strada che conduce al monastero, si ritiene possa essere stata in origine una torre di avvistamento a protezione dei viandanti diretti al convento.
La soppressione degli ordini monastici del 1861 provocò il definitivo declino e un progressivo abbandono di tutto il complesso.

Dopo un approfondito restauro cominciato nel 1988, l’ex monastero ospita oggi anche un Museo Scenografico che, grazie a moderne installazioni multimediali, permette di conoscere in modo immersivo il luogo e la vita monastica che vi si è svolta.

Nella chiesa sono visibili la mascella e le zanne di un animale che, secondo la tradizione popolare e in accordo con la leggenda, sono quelle del drago sconfitto grazie all’aiuto della Madonna.